Era nuda, sui telefoni di tutti

Era nuda, sui telefoni di tutti, quella povera ragazza…
Non la conoscevo, ma sapevo chi era, tutti lo sapevano, tutti l’avevano vista, senza intimo, senza il suo permesso.
Pazzesco come le voci girino, come la reputazione di qualcuno vada in frantumi.
Il suo dolore, il suo imbarazzo, si rispecchiavano nei suoi occhi, presi coraggio e andai da lei, le presi la mano e la accompagnai nei corridoi…
Nessuno merita di passare una cosa del genere.
È in queste occasioni che il mondo mi ricorda come mai mi faccia così schifo.
Un flashback delle medie, della ragazza che hanno toccato in classe, del prof che dava ragione a lui, di lei che ha rischiato la sospensione per essersi difesa, della psicologa che è entrata in classe, che ce ne ha fatto parlare, che ha voluto sentire la mia compagna scusarsi con il suo assalitore.
Torno al presente, guardo la ragazza, una lacrima le cade dalla guancia, la guardo e le sorrido, sperando di darle un minimo di forza, almeno quella sufficiente per arrivare alla sua classe, sotto gli sguardi di tutti.

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